Il discernimento del bene o del meglio da farsi – gli antichi la chiamavano “saggezza” o “prudenza” – non è mai il risultato di un algoritmo e, d’altra parte, nessuno può sostituirsi a noi nell’esaminare le possibilità o le sfide che si presentano alla nostra vita. Ogni scelta saggia proviene da una riflessione sul bene e sul male, sui valori e sulla concretezza delle situazioni e il “luogo” principale in cui si sviluppano queste riflessioni e in cui le nostre decisioni maturano è la nostra interiorità. Per poter discernere il meglio occorre perciò riconoscere e distinguere le diverse pressioni che registriamo in noi stessi, notandone le caratteristiche e le diversità. Ma per farlo occorre ancor prima allenarsi all’ascolto interiore.

I percorsi introduttivi degli Esercizi Morali offrono alcuni suggerimenti e proposte di itinerari progressivi per chi desidera valorizzare i propri tempi di ritiro e di silenzio come occasioni di ascolto e riconoscimento dei diversi “discorsi” che si sviluppano interiormente.

I percorsi disponibili